28.9.06

BENVENUTO DIEGO!!!
Finalmente!!! E da diversi giorni che ti stavamo aspettando!!!
Mi sto riprendendo solo adesso dallo stress...
Cosa c'entro io?!?!?
Avete ragione, non ero io in attesa...
E' che ho curiosato nel blog di Enrico Paterni, Vita In Australia (www.paterni.it) dove viene descritta minuziosamente la sua nascita (e alcuni momenti 'drammatici' che l'hanno accompagnata!)
Mamma mia! (come direbbe Enrico,con un chiaro accento toscano)
Tutto si è risolto per benino ma ci sono stati attimi da far raggelare il sangue!!!
Ok, a questo punto vista la vostra curiosità, bisogna che faccia un copia-incolla dal blog così rendiamo meglio l'idea...
"Vi ho detto che ci sono stati momenti drammatici ed io mi sono incazzato come una bestia con i dottori perchè non facevano quello che dovevano fare. Tutto è andato bene fino alla rottura delle acque. (...)
Passano le ore e, nonostante il vedere Orietta in preda al dolore atroce delle contrazioni fosse per me una tortura dolorosa quasi quanto la sua, la notte è stata abbastanza tranquilla, insomma, di routine. Gli intervalli intanto dimuiscono. Arriviamo a 3 minuti ma alle volte anche a 1 minuto e mezzo. Ad un certo punto Orietta si alza e va in bagno e mentre io e sua mamma aspettiamo nella stanza vediamo arrivare l'infermiera di corsa ad aprire la porta del bagno. Orietta aveva premuto il tastino dell'assistenza perchè le si erano rotte le acque. Fuori albeggia e l'infermiera esclama contenta che finalmente siamo vicini al momento. Quando Ori torna sul letto con la mente è ormai in un altro mondo per il dolore atroce che sta provando da diverse ore. L'infermiera attacca un macchinario per monitorare il battito del cuore di Diego. E' una procedura normale che si fa quando si rompono le acque. L'abitat interno del bambino cambia così drasticamente che c'è bisogno di vedere se il bimbo ha subito qualche danno. Purtroppo quello che vediamo fa cambiare completamente l'atmosfera che avevamo vissuto fino a quel momento. Non dimenticherò mai la traccia stampata sulla carta dall'elettrocardiogramma che mostrava un calo mostruoso del battito del cuore di Diego fino a quasi fermarsi. Mi sembrava di vederlo morire. Intanto l'infermiera chiama altra gente e ad uno di questi ordina di chiamare urgentemente la dottoressa che ha sempre seguito Orietta in questi nove mesi. Nella stanza ormai c'è il caos e la frenesia totale, Orietta che non respira quasi più dal dolore fino quasi a perdere conoscienza mentre si chiede cosa diavolo stia succedendo, il personale che manco la considera più perchè troppo occupato a prendere una decisione con la dottoressa al telefono, io e Elisabetta con gli occhi sbarrati per quello che stavamo vedendo e per la consapevolezza che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Mi si gela il sangue appena l'infermiera mi getta al volo dei vestiti da medico dicendomi di prepararmi perchè Orietta andava operata ed io sarei stato presente in sala. Porca puttana maiala. MA COSA STA SUCCEDENDO !!! QUESTO VOGLIO SAPERE. Mentre mi cambio arrivano anche Claudio e il papà di Orietta che appena la vedono in quello stato non riescono tutti e due a trattenere le lacrime. Nel frattempo nella stanza continua la corsa per preparare Orietta al trasporto al piano superiore per l'intervento. Mi invitano a spingere il letto per i corridoi insieme ad altre due infermiere. Mentre corriamo non stacco la mia mano dal viso di Orietta per farle sentire che sono dietro di lei, adesso la poverina non ha manco più il gas che almeno la faceva restare lucida e forse ancora peggio erano i suoi interrogativi su quello che stava accadendo al nostro piccolo. Durante il persorso mi accorgo che l'infermiera che tirava il letto dal davanti era particolarmente imbranata così dopo l'ennesimo sbattimento contro i muri mi incazzo e le dico in italiano di starsene a casa invece di venire a far casini al lavoro la prossima volta. Non serviva certo la conoscienza della nostra lingua per capire il tono della mia frase. Arriviamo nella sala operatoria dove ci attendono una decina di persone tra cui la dottoressa di Orietta che era appena stata buttata giù dal letto. Mi fanno accomodare in un angolo ma dopo un minuto non riesco a stare lontano da Orietta e mi precipito nuovamente dietro di lei ad accarezzarla. Era in uno stato di semi-incoscienza e i suoi lamenti di dolore erano qualcosa che mi penetravano dentro l'anima. Il suo sguardo perso nel vuoto era quasi di rassegnazione come se desiderasse qualsiasi cosa pur di non sentire più quel dolore immenso. Una dottoressa prepara una siringa con un ago lunghissimo che da lì a pochi minuti sarebbe penetrato nella schiena di Ori. Peccato che ci sarebbe riuscita solo dopo due tentativi andati a vuoto ... anzi, più che a vuoto nel posto sbagliato della schiena di Orietta, tanto quello non è un posto delicato. Durante il maldestro tentativo di mascherare le proprie facce non posso fare a meno di notare gli sguardi preoccupati che si scambiano i medici presenti nella sala. La mia pazienza ormai è al limite ma come comunico con questi che l'inglese ancora non mi esce bene ? Orietta intanto ha la maschera sul viso pronta per l'anestesia ed io non posso fare a meno di chiedermi perchè quella cazzo di puntura sulla schiena non gliel'hanno fatta dopo averla addormentata. Alla fine, dopo l'ennesimo urlo straziante di Ori mi scappa un'imprecazione a voce alta quanto basta per farmi buttare fuori dalla sala, per fortuna non prima di aver lanciato l'ultimo sguardo ad Orietta con gli occhi chiusi ormai sotto il pieno effetto dell'anestesia: almeno per lei il dolore è finito. Appena esco prendo il telefono e chiamo la mamma di Orietta per raccontarle quello che stava accadendo ma forse più con la speranza di sapere qualcosa da lei. Niente. Nessuno ancora sapeva esattamente lo stato di salute di Diego e di Orietta
Io non sono un dottore ma quel poco che so mi dice che quando il cuore rallenta fino a quasi fermarsi non riesce più a far arrivare ossigeno al cervello e le conseguenze sull'organismo possono essere tantissime e anche molto gravi. Peccato che abbia dovuto ricordare io ai medici questo particolare. Mentre sono al telefono con la mamma di Orietta parlo a voce alta con un tono piuttosto alterato e in piena crisi di nervi pronto (giuro) a spaccare il muso ad ogni persona che lavorava in quel reparto. Ero sicuro al 100% che se fosse successo qualcosa di grave avrei fatto un casino della Madonna. Ad un certo punto vengo raggiunto dalla caporeparto che con tono abbastanza scocciato mi chiede cosa stesse accadendo. Peccato che fosse la stessa domanda che volevo fare io a lei e peccato che la moglie e il figlio dentro quella sala operatoria fossero i miei e non i suoi. Infuriato le spiego con il mio inglese che mi sembrava normale essere impauriti dopo tutto 'sto casino soprattutto perchè l'unica verità fino a quel momento era che nessuno ci aveva detto niente e per un ospedale che si era preso un sacco di soldi da noi non era certo una cosa così bella. Mentre parlo con lei (ma la sto facendo molto più corta ve lo assicuro) uno dei miei discorsi viene interrotto da un'incubatrice che stava uscendo dalla sala operatoria: DIEGO !!! Il mio sguardo va sul quel corpicino viola che se ne sta raggomitolato dentro quella scatola di vetro, le lacrime mi salgono agli occhi e cominciano a scendere come un fiume per la tenerezza e lo stress accumulato fino a quel momento"
Pfuiiii!!! Che tensione!
Propongo ad Enrico di scrivere qualche thriller a tempo perso perchè i numeri ce li ha!!!
Ci sentiamo domani per le ultime notizie, vado a bermi un bicchiere d'acqua...
Notte!!!

1 commento:

Ziggy ha detto...

Mi sento svenire..